CENTRO FOTOGRAFIA TORINO

BARRIO SAN LEOPOLDO

ARTISTA
Piero Ottaviano
QUANDO
Inaugurazione 29 maggio ore 18:30 - 21:00
DOVE
Via Giambattista Vico 1, Torino
QUANTO DURA?
29 maggio - 14 luglio 2023

L’architettura di Cuba nella fotografia di Piero Ottaviano

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Phos Centro Fotografia Torino è lieto di presentare Barrio San Leopoldo, una mostra personale di Piero Ottaviano.

Le 25 fotografie panoramiche in mostra fanno parte di una più ampia serie di scatti che riprendono, con uno sguardo inedito, il quartiere de L’Avana (incluso il tratto di lungomare che percorre la costa nord della città del Barrio, tra Paseo del Prado e Belascoain) mettendo in luce un’architettura di stampo eclettico tipicamente cubana. Dal Neoclassico al Coloniale, dall’Art Déco fino al Moresco e al Barocco, l’architettura de L’Avana vanta oggi un contrasto di stili molto diversi tra loro, con edifici fortemente corrosi dall’azione salina ed in balia dello scorrere del tempo, che ostentano ciò nonostante una maestosa dignità.

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Le opere in mostra appartengono ad un più ampio progetto di lavoro correlato alla fotografia di paesaggio urbano e di architettura, che testimonia però al contempo  di  una storia economica e sociale.

Tali immagini non corrispondono infatti a cliché turistici, ma vogliono parlare di una condizione antropica e del contesto in cui si svolge, per raccontare la vita di chi abita quel quartiere attraverso edifici “animati” ed espressivi quanto possono esserlo i volti delle persone.

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La serie Barrio San Leopoldo rappresenta una collezione unica, realizzata con due camere panoramiche analogiche dotate di ottiche decentrabili per la fotografia di architettura, costruite dal noto maestro Giorgio Jano e donate a Piero Ottaviano.

La pellicola utilizzata è di medio-formato (70mm) per fotografia aerea in bianco e nero.

La specifica costruzione delle macchine fotografiche spinge l’obiettivo sino al suo limite, permettendo al contempo la creazione di una particolare sagomatura.

L’assenza del mirino conferisce un carattere particolare al rapporto fotografo-camera-soggetto, rendendo impossibile stabilire in maniera metodicamente programmata l’inquadratura, e quindi ottenendo un risultato difficilmente ripetibile.

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Piero Ottaviano si occupa di fotografia di architettura e paesaggio urbano a partire dagli anni ’90, in un primo tempo con la rielaborazione del concetto di cartolina in “Immagina Torino”, e in seguito dedicandosi ad altre importanti città turistiche italiane. Prosegue il suo percorso nell’ambito del reportage, interpretato attraverso la documentazione del paesaggio. Così accade per il DTUJP (Detroit Torino Urban Jazz Project), progetto in cui fotografa a Detroit le aree industriali e civili durante la crisi del mercato dell’auto del 2008.    

Il principio per cui un soggetto viene percepito in funzione di un determinato contesto è centrale nella poetica di Ottaviano e motiva la scelta del formato panoramico (vedasi “Torino-Milano 50 fotografie senza mirino”, edito da Musumeci nel 2013). Per quanto riguarda la fotografia commerciale, l’artista collabora con interior designers ed imprese edili che si occupano del restauro di palazzi storici per l’edilizia residenziale.

La mostra, a cura del Centro PHOS, è realizzata con la collaborazione del Gruppo Building S.p.A., che da anni si impegna nel sostenere la fotografia e l’arte contemporanea a Torino.

Nell’ambito dell’arte, la fotografia rappresenta una delle espressioni più contemporanee, in grado di raccontare la realtà con immediatezza. Da sempre l’architettura è testimone dei cambiamenti storici, con la sua capacità di attraversare le epoche e, in molti casi, di restituire uno sguardo sull’evoluzione sociale dei nostri tempi. Il viaggio di Ottaviano nel cuore de L’Avana fotografa in modo accurato l’anima dell’isola e racconta particolari dell’evoluzione degli edifici e della trasformazione di un quartiere popolare. Per questo motivo – dichiara Luca Boffa, CEO del Gruppo Buildingnon potevamo che essere presenti a sostegno della fotografia a Torino, in modo da raccontare quanto l’architettura sia espressione della cultura e di un’identità”.