CENTRO FOTOGRAFIA TORINO

Un noir torinese

Un workshop fotografico guidato da Vanessa Vettorello

QUANDO
Sabato 7 - domenica 8 dicembre 2019
DOVE
Ritrovo presso via Giambattista Vico 1, Torino
QUANTO COSTA?
Euro 150
QUANTO DURA?
Il workshop dura 2 giorni
COME ISCRIVERSI?
Via e-mail, inviando la scheda di iscrizione compilata in ogni sua parte all’indirizzo phos@phosfotografia.it.
HAI DELLE DOMANDE?
Via e-mail o chiamando allo 011 7604867, o al 333 7470186

“La realtà e la fantasia spesso si confondono come un cocktail di cui non riesci a distinguere i sapori.” La fotografa torinese Vanessa Vettorello vi guiderà nella realizzazione di una narrazione fotografica collettiva a tema noir nei luoghi più suggestivi di Torino. Si avvarrà dell’aiuto di un attore teatrale, ma anche della gente comune che si incontrerà durante il percorso.

 

Il workshop si svilupperà nell’arco di due giornate:

– progettazione, definizione dell’idea e di uno storyboard
– realizzazione, scatti in città
– selezione ed editing finale

 

Gli obiettivi sono:

– raccontare una storia
– imparare a comporre
– gestire la luce (naturalmente o artificialmente)

 

I partecipanti devono essere in possesso delle capacità tecniche base e possedere una reflex o mirrorless.

 

 

Vanessa Vettorello è una fotografa professionista, attualmente vive a Torino dove lavora nell’ambito  della fotografia documentaria e collabora con l’agenzia di fotogiornalismo Parallelozero.
Ha studiato fotografia allo IED di Torino, sotto la guida di Enzo Obiso e Psicologia all’Università degli Studi di Torino. Il lavoro di Vanessa esplora le nozioni di identità, tradizione e modernità, lavora con la macchina fotografica come farebbe un antropologo con il suo taccuino.
Il suo primo lavoro a lungo termine “Bollywood Talkies” è stato presentato all’interno della rassegna Les Rencontres d’Arles, Museo del Cinema di Torino, Cineporto di Torino e la Fondazione Marangoni di Firenze.
Affianca il lavoro autoriale al lavoro editoriale collaborando con quotidiani e magazine nazionali come Repubblica, La Stampa, D di Repubblica, Vanity Fair e Icon Magazine.